“Ricorda, ti sei criticato per anni e non ha funzionato. Prova ad approvarti e vedi cosa succede” – Louise Hay
“Ho un aspetto orribile oggi”, “Non ne combino una giusta”, “È inutile anche provarci”, “Faccio sempre brutte figure”, “Ho un caratteraccio, chi mi sopporta?”. Ti suona familiare?
L’autocritica e la bassa autostima sono diffusissime. Tutti noi siamo cresciuti sotto una pioggia di critiche, dai genitori che vogliono educarci agli insegnanti che cercano di disciplinarci. Quante volte, da bambini, abbiamo visto adulti che non si piacevano, che si demoralizzavano da soli? Quante volte abbiamo assorbito subconsciamente questi comportamenti? Come fare ad avere autostima se il nostro dialogo interiore ripete la lezione ben memorizzata del “Ma cosa fai? Hai sbagliato!”, oppure “Sveglia, non capisci mai nulla”?
Se ti riconosci, continua a leggere. Scoprirai come l’autocritica e la bassa autostima influenzano non solo il tuo umore, ma anche le cose che ti succedono. E soprattutto, scoprirai come avere autostima e uscire da questo vortice di autocritica con 3 metodi pratici che funzionano davvero.
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Bassa Autostima: Le 4 Origini
1. L’Infanzia e l’Educazione
La bassa autostima spesso affonda le sue radici nelle prime esperienze di vita. Sei mai tornato/a a casa da scuola con un brutto voto? Hai mai combinato un guaio o rotto qualcosa di valore a casa? Magari hai dimenticato un appuntamento importante? Rifletti su come i tuoi genitori o i tuoi insegnanti reagivano in queste circostanze. C’era comprensione o c’era giudizio? Magari in alcuni casi c’era persino insulto e aggressione?
Se da bambino/a hai avuto una famiglia e degli insegnanti per i quali la critica era la norma, è probabile che tu sia divento un adulto ipercritico verso se stesso.
Durante l’infanzia, i bambini sono estremamente sensibili alle parole e ai giudizi degli adulti, specialmente di genitori e insegnanti. Critiche costanti, aspettative irrealistiche o sentirsi continuamente paragonati agli altri possono far nascere il dubbio sul proprio valore.
Queste esperienze vengono interiorizzate e, col tempo, formano una voce interiore critica che alimenta la percezione di non essere all’altezza. Se ci fai caso, quando ti critichi è probabile che tu riconosca le esatte parole che sentivi a scuola dai tuoi insegnanti o a casa dai tuoi familiari.
2. Il Confronto Sociale
Magari non prendevi brutti voti, e magari non combinavi guai. E nonostante ciò eri comunque criticato. Magari tornavi a casa con un bel voto e la prima domanda era: “Quanto hanno preso gli altri?”. Magari c’era quella persona specifica a cui venivi paragonato quotidianamente.
E oggi da adulto? Quante volte scorriamo il feed dei social media e vediamo amici o colleghi che sembrano avere una vita migliore? Lo sappiamo, i social non sono la realtà. Eppure non possiamo fare a meno di confrontarci. Facciamo una vacanza che impallidisce in confronto alle foto della vacanza di quella persona, e così “Quanto hanno preso gli altri?” diventa subito “Quanto hanno speso gli altri?”.
Insomma, il confronto sociale può farci sentire inadeguati, amplificando l’autocritica e la percezione di non essere abbastanza. Ma purtroppo non finisce qui.
3. Il Peso delle Aspettative
Da bambini, abbiamo imparato a misurare il nostro valore attraverso gli occhi delle figure di riferimento. Quando soddisfacevamo le aspettative dei genitori o degli insegnanti venivamo premiati, sentendoci sicuri e amati. Quando non le soddisfacevamo (magari anche legittimamente), venivamo puniti.
In questo modo, il nostro benessere emotivo dipendeva dalla loro approvazione. Abbiamo così imparato a sentirci degni di amore condizionatamente alla nostra capacità di soddisfare le aspettative altrui.
Da adulti ci sentiamo adesso come se dovessimo continuare a dimostrare qualcosa. Dimostrare che soddisfiamo le aspettative, che siamo degni di amore.
4. Le Esperienze Traumatiche
Chi è stato vittima di bullismo a scuola o ha vissuto una relazione tossica in cui veniva costantemente sminuito potrebbe portarsi dietro cicatrici profonde.
Ad esempio, dopo una relazione in cui sei stato costantemente criticato, potresti ritrovarti a dubitare di ogni tua decisione, pensando: “Forse hanno ragione, non sono in grado di fare nulla di buono”.
Questi pensieri, se non affrontati, diventano parte del nostro dialogo interiore, influenzando come ci vediamo e come ci relazioniamo con gli altri. Anche nelle piccole situazioni quotidiane, come una discussione al lavoro o un piccolo errore, quel senso di inadeguatezza può riaffiorare, rendendo difficile costruire una sana autostima.
Criticare Se Stessi Come Segno di Bassa Autostima
La critica di sé è uno dei segni più evidenti di bassa autostima. Quando non crediamo di valere abbastanza, siamo i primi a puntare il dito contro noi stessi. Errori banali o situazioni comuni diventano occasioni per autoaccusarci: “Ecco, ho sbagliato di nuovo”, “Non sono capace di fare nulla”. Questo dialogo interiore negativo si ripete costantemente, rinforzando la convinzione di non essere all’altezza. La nostra mente si abitua a trovare difetti in ogni nostra azione, anche quando non c’è un reale motivo per criticarsi.
Attenzione: anche quando, apparentemente, ci critichiamo per scherzo – dicendo frasi come “Sono il solito disastro” – stiamo inconsapevolmente rivelando una scarsa considerazione di noi stessi. Il tono autoironico potrebbe mascherare il peso delle nostre insicurezze. “Scherzando si può dire tutto, anche la verità” diceva Freud.
Criticare Gli Altri Come Segno di Bassa Autostima
Non solo quando critichiamo noi stessi, ma anche quando critichiamo gli altri riveliamo bassa autostima. Quando una persona critica costantemente gli altri, spesso lo fa come proiezione delle proprie insicurezze e della propria bassa autostima. Questo comportamento può servire come meccanismo difensivo per distogliere l’attenzione dalle proprie debolezze e fallimenti. Ad esempio, qualcuno che si sente bloccato nella propria carriera potrebbe criticare aspramente i colleghi per le loro scelte professionali, per sentirsi più competente ed evitare di confrontarsi con le proprie limitazioni.
Se ti ritrovi spesso a criticare gli altri, chiediti che cosa le critiche che rivolgi agli altri potrebbero rivelare su di te. Magari critichi qualcuno per il suo modo di vestirsi eccentrico, rivelando una tua difficoltà a esprimere la tua individualità o un eccesso di conformismo. Oppure, se ti lamenti di quanto siano egocentrici certi amici, potrebbe riflettere una tuo desiderio inespresso di essere al centro dell’attenzione che hai represso per via dell’educazione che hai ricevuto.
“Tutto ciò che ci irrita negli altri, può portarci a capire noi stessi” (C. G. Jung). Esamina le critiche che fai agli altri cercando di capire che cosa queste dicano su di te, piuttosto che sulle persone che critichi.
Come Avere Più Autostima: 3 Metodi Pratici
1. Usa la tecnica dell’elastico alternato
La prima cosa da fare per aumentare l’autostima è interrompere subito ogni critica. Sia verso di te che verso gli altri. Le critiche costanti, anche quelle dette “per scherzo”, alimentano negatività e rafforzano una scarsa considerazione di sé.
Per farlo, indossa al polso un elastico, un braccialetto o un orologio. Ogni volta che ti ritrovi a criticarti o a giudicare qualcuno, sposta l’elastico dal polso destro al sinistro (e viceversa). Questo piccolo gesto ti aiuterà a diventare consapevole della critica. Imparerai a riconoscerla sul nascere e a bloccarla prima che prenda piede. Puoi provare ad applicare la tecnica dell’elastico alternato per liberarti di qualunque cattiva abitudine, come anche pensare negativo, mangiare troppo o fumare.
2. Dai un nome al tuo critico interiore
Interrompere ogni critica non deve introdurre una guerra con il nostro critico interiore. Anche se può sembrare che il critico interiore sia lì solo per abbatterti, in realtà spesso ha intenzioni positive: sta cercando di proteggerti o di spingerti a migliorare. Questo dialogo interiore nasce, di solito, per evitare fallimenti o delusioni.
Invece di vederlo come un nemico, dagli un nome. Prova a considerarlo come un amico maldestro che sta cercando di aiutarti. Quando emergono pensieri critici, chiediti: “Cosa sta cercando di proteggere o migliorare in me questa voce?” Rispondi al tuo critico con gentilezza: “Capisco che vuoi proteggermi, ma sto cercando di crescere e fare del mio meglio.” Questo ti permette di trasformare quella voce da fonte di ansia a strumento di consapevolezza e crescita.
3. Usa il Metodo delle 3 Colonne
Una delle tecniche più efficaci per gestire il critico interiore è il Metodo delle 3 Colonne. Questo strumento, ispirato alla terapia cognitivo-comportamentale, ti aiuta a identificare e correggere i pensieri negativi.
Ogni volta che emerge un pensiero critico, dividi un foglio in tre colonne: nella prima scrivi il pensiero negativo (ad esempio, “Ho rovinato tutto durante la riunione”), nella seconda individua l’errore cognitivo associato (come catastrofismo o pensiero tutto-o-niente), e nella terza riformula il pensiero con una nuova prospettiva più equilibrata (ad esempio, “Non è andato tutto male, posso migliorare con la prossima presentazione”).
Questo metodo ti aiuta a riconoscere i modelli di pensiero distorti e a sostituirli con valutazioni più realistiche e gentili. Col tempo, questo esercizio rafforza la tua capacità di interrompere l’autocritica prima che diventi dannosa, trasformando il tuo dialogo interiore in qualcosa di più costruttivo e positivo.
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